[vc_row][vc_column][vc_custom_heading text=”Pedodonzia” font_container=”tag:h1|text_align:center” use_theme_fonts=”yes”][vc_single_image image=”311″ img_size=”200×200″ alignment=”center”][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Che cos’è?

La pedodonzia è la branca odontoiatrica che si occupa di prevenzione e terapia conservativa nei pazienti più piccoli con ancora i denti da latte, o dentatura mista. La pedodonzia ha il fine di preservare l’integrità dei denti e garantire un corretto sviluppo della dentatura. Il principio base per uno sviluppo fisiologico dell’apparato stomatognatico di un bambino è quello di mantenere un’integrità di forma e struttura dei denti e delle arcate dentali. Il corretto sviluppo nei primi anni favorisce il progressivo passaggio da dentatura decidua a permanente.
Il recupero conservativo dei denti da latte ha l’obiettivo di prevenire complicazioni che possono portare alla loro precoce estrazione. La pedodonzia prevede l’attuazione della terapia conservativa  messa in atto mediante l’esecuzione di otturazioni in resine composite o cementi, oppure, nei denti in cui non è possibile mantere la vitalità, attraverso la rimozione della polpa dentaria con successiva medicazione del sito.

Il compito fondamentale del pedodontista è la cura del dente stesso, ma non solo. Egli ha lo scopo, infatti, di gestire il piccolo paziente in completo, garantendo un comfort psicologico idoneo all’esecuzione di una procedura comunque invasiva (quale otturazioni o cure odontoiatriche di qualsiasi tipo) e trasformando in “gioco” quei minuti di permanenza sulla poltrona odontoiatrica.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

La prima visita a quale età?

La prima visita odontoiatrica per il piccolo paziente è suggerita tra i 4 e i 5 anni, quando tutti i denti da latte – detti decidui – sono presenti in cavità orale. Diventa poi fondamentale all’età di 6 anni quando avviene l’eruzione dei primi molari permanenti, ovvero gli elementi dentari che con maggior frequenza vanno incontro a fenomeni cariosi. Proprio per questo è poi necessario intervenire attraverso la pedodonzia.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]

Prevenzione: igiene, sigillatura dei solchi, fluoroprofilassi

Fondamentale, per tutto il corso della vita, è la prevenzione: già da prima che i denti erompano è bene detergere e massaggiare le gengive, la lingua e l’interno delle guance con una garza sterile inumidita. Quando i primi denti saranno erotti, è indicato l’uso di uno spazzolino piccolo a setole morbide con utilizzo di una piccola quantità di dentifricio al fluoro fino ai 3 anni, quando il bimbo inizierà ad essere parzialmente indipendente e ad eseguire le procedure di igiene accompagnato e poi, progressivamente, da solo. È fondamentale istruire il bambino a un lavaggio dei denti quotidiano di 2 o 3 volte al gio7rno con particolare importanza al lavaggio serale, prima di andare a dormire.

Tra i trattamenti della pedodonzia vi è la fluoroprofilassi. La fluoroprofilassi è considerata forse l’aspetto fondamentale nella prevenzione per il giovane paziente. Le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità prevedono un programma di fluoroprofilassi per via topica, con il quotidiano utilizzo di dentifricio (deve contenere 1000 ppm di fluoro e deve essere utilizzato almeno 2 volte al giorno) o con gel e vernici in ambiente professionale, in associazione ad un supporto per via sistemica attraverso l’assunzione di gocce o pastiglie dai 6 mesi ai 6 anni nei bambini ad alto rischio carie.

Tra i 6 e gli 8 anni possono poi essere eseguite le sigillature, tipicamente dei primi molari permanenti e talvolta anche dei secondi molari permanenti. Tale procedura consiste nel detergere e poi “riempire” i profondi solchi occlusali dei molari con una resina fluida in seguito polimerizzata, in modo che il cibo non possa più fermarsi e che lo smalto venga protetto dalla carie. La durata delle sigillature è variabile. Solitamente si esegue una sola volta nella vita: con il passare del tempo il dente si consuma, i solchi diventano meno profondi e il ragazzo diventa progressivamente più abile e puntuale nelle procedure di igiene domiciliare. Un dente sigillato può comunque cariarsi (nelle zone non coperte dal sigillo e in particolare negli spazi interprossimali, tra un dente e l’altro) quindi è sempre importante l’attenta igiene orale domiciliare e l’igiene professionale in studio eseguita almeno una volta all’anno.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]